news Archivi - Alessi Lino S.r.l. - Impianti elettrici, idraulici, condizionamento, manutenzione e progettazione

alessilino-1280x540.png

19/03/2024

In questo articolo noi di Alessi Lino vogliamo affrontare un argomento molto importante, ovvero della sicurezza negli impianti industriali. Se anche per te è importante, rimani su questa lettura.

Se ti stai chiedendo quali sono i fattori che definiscono un’impresa sicura, vanno identificati in:

  • Identificare pericoli;
  • Valutare i rischi;
  • Prevenire malfunzionamenti e infortuni;
  • Definire procedure operative con i lavoratori.

Queste sono solo alcune delle azioni che rendono un’impresa sicura, ma ciò che vuol dire investire in sicurezza industriale significa ottimizzare le prestazioni e ridurre i costi di infortuni, guasti, manutenzioni improvvise, furti di informazioni.

Alla domanda, cosa si intende per sicurezza industriale, noi di Alessi Lino rispondiamo così: la sicurezza industriale è la condizione di un sistema produttivo in cui non ci siano pericoli evidenti che possano arrecare danno a persone o cose coinvolte nel processo o all’ambiente circostante. Oggi sicurezza industriale è anche cybersecurity, sicurezza informatica: un impianto o un macchinario sono sicuri quando riescono a garantire non solo l’integrità fisica e psicologica del lavoratore ma anche la protezione dei flussi informativi e di comunicazione che ne permettono il funzionamento. L’eccellenza operativa non può prescindere dall’investimento in sicurezza. Le operazioni ad alte prestazioni dipendono infatti dalla sicurezza per migliorare la produttività ed evitare interruzioni improvvise, spegnimenti non pianificati, infortuni, furti di oggetti e/o dati, alti costi di manutenzione.

Facciamo un esempio pratico: se la benzina viene conservata dove è consentito fumare, l’incendio in reparto sarà altamente probabile, ma, a seconda della quantità di liquido presente e dei dispositivi di protezione individuale messi a disposizione dei lavoratori, potrà avere una bassa magnitudo (qualche ustione) o un’alta magnitudo (diverse morti), con livelli di sicurezza differenti. La probabilità che il pericolo si trasformi in evento e produca danno è espressa dal parametro del rischio. Il rischio è la probabilità moltiplicata per il danno. Se il pericolo può essere eliminato, il rischio, in presenza del pericolo, può essere soltanto ridotto. Dalla sua valutazione e riduzione dipende il livello di sicurezza industriale raggiunto.

Stando a quanto detto, mentre il pericolo può essere eliminato, il rischio, in presenza del pericolo, può essere solo ridotto. Per ridurre il rischio si agisce su due fronti: da un lato si diminuisce la probabilità che l’evento indesiderato accada, agendo sulla prevenzione, dall’altro si riduce la magnitudo, l’impatto negativo, agendo sulla protezione.

Si interviene sia sulle procedure tecniche (aggiunta pulsanti, piastre per scaricare energia elettrostatica), che organizzative (modifica turnistica del personale per evitare sovrapposizioni, miglioramento della comunicazione interna), che formative (seminari sull’utilizzo dei macchinari, sulle procedure, ripasso delle regole). Poi occorre capire quale percentuale di rischio è stata eliminata e calcolare il rischio residuo per monitorarlo e gestirlo.

Sicurezza degli impianti

L’IoT può aiutare a raccogliere ed elaborare dati per migliorare la sicurezza senza diminuire le prestazioni. Le soluzioni “Smart Safety” inviano infatti dati diagnostici dettagliati all’ambiente di progettazione, al sistema di visualizzazione, al software informativo e al controllore di automazione programmabile, in chiave di manutenzione predittiva, di monitoraggio della produzione, di regolamentazione degli accessi e di riduzione del rischio incidenti. Per esempio, la pulizia dei macchinari può essere pericolosa se è eseguita quando i macchinari sono in funzione, e richiede tempo quando sono spenti: i dispositivi di monitoraggio della velocità di sicurezza possono aiutare. Così come la digitalizzazione dei dati e dello storico della manutenzione può favorire una riduzione notevole dei costi di risorse umane ed economiche.

Un’altra soluzione sono i sistemi di sicurezza integrata per la gestione automatica degli ingressi alle aree operative e la regolamentazione degli accessi a zone di particolare rischio, basati su identificazione a radiofrequenza RFID: il software, collegato ai sensori, riconosce e identifica la persona o il veicolo autorizzato segnalando eventuali violazioni delle procedure, tra le quali il superamento del tempo massimo di permanenza in area pericolosa, il superamento del numero di persone consentite in un’area ad alto rischio, la mancata presenza nell’area del personale di reparto, il tentativo di accesso di personale non autorizzato.

Inoltre vanno segnalati i sistemi di sicurezza anticollisione che riducono i rischi di incidenti tra carrelli elevatori e pedoni nelle aree di lavoro come magazzini o cantieri: gli operatori sono dotati di DPI attivo, che scambia dati di presenza e posizione con il rilevatore a 360° installato sul carrello in movimento. Il rilevatore, in caso di avvicinamento eccessivo del pedone, invia al guidatore alert visivi e sonori sul display touchscreen in cabina.

 

 

 

 


pexels-gustavo-fring-4254165-1-1280x853.jpg

19/03/2024

Ma tu lo sapevi che esistono degli appositi incentivi per il fotovoltaico? Ebbene si, ci sono, ed in questo articolo andremo a vedere quelli disponibili per questo 2024!

Bonus fotovoltaico 2024: scopriamolo insieme

Il bonus fotovoltaico è un aiuto economico destinato alle famiglie meno abbienti per la realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo. I nuclei familiari devono avere un ISEE inferiore ai 15.000 euro oppure, in alternativa, un ISEE inferiore a 30.000 euro se hanno 4 o più figli. Il nuovo bonus fotovoltaico per le famiglie viene chiamato anche “Reddito Energetico“, e sono stati stanziati 200 milioni di euro ed è finanziata dal Fondo Nazionale per il Reddito Energetico, istituito con la Delibera CIPESS 27 dicembre 2022. La misura è disciplinata dal Decreto 8 agosto 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.261 del 08-11-2023.

Detto questo, vediamo a chi spetta il bonus fotovoltaico e come funziona.

Il bonus fotovoltaico spetta alle persone fisiche e viene riconosciuto alternativamente a chi appartiene a:

  • Nuclei familiari con ISEE inferiore ai 15.000 euro;
  • Nuclei familiari con ISEE inferiore a 30.000 euro in caso di 4 o più figli a carico.

Inoltre, sono previsti inoltre requisiti specifici da rispettare legati al tipo di impianto fotovoltaico.

Il bonus fotovoltaico finanzia l’installazione di impianti fotovoltaici al servizio di unità residenziali nella disponibilità di nuclei familiari in condizione di disagio economico.

Gli impianti finanziabili devono essere:

  • Di potenza nominale non inferiore ai 2 kilowatt e non superiore ai 6 e comunque, non andare oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione;
  • Realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.

Come sappiamo bene, un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico che produce energia dal sole, ed è costituito dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici che sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico; i pannelli dell’impianto fotovoltaico possono essere installati nelle abitazioni sul tetto, sulla facciata di una casa o edificio, oppure a terra, e hanno il compito di convertire l’energia solare in energia elettrica.

Ma quindi, come funziona il bonus?

Il bonus fotovoltaico funziona mediante l’erogazione di risorse destinate alle famiglie con ISEE basso. Le risorse provengono dal Fondo Reddito Energetico, alla cui operatività lavora il Gestore Servizi Energetici (GSE), è di natura rotativa e mette a disposizione per le annualità 2024 2025 complessivi 200 milioni di euro, per gran parte nel Mezzogiorno.

Sono destinatari dell’80% delle risorse le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Fondo può essere incrementato con un versamento volontario da parte di Amministrazioni centrali, Regioni, Province, ma anche organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.

Inoltre, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), per la gestione del Fondo, mette a disposizione una piattaforma informatica digitale (non ancora attiva) per la presentazione delle richieste di accesso alle agevolazioni, la rendicontazione e il monitoraggio dei risultati, nonché la gestione delle transazioni economiche del Fondo.


b4197dbe-f657-4902-a16b-268453f471dc-e1698246489148.jpg

17/01/2024

In questo articolo noi di Alessi Lino vogliamo parlarti di impianti civili e più nello specifico vogliamo dirti come devono essere realizzati. Quindi, ti auguriamo buona lettura.

La prima cosa da sapere è che ogni impianto elettrico è composto da una serie di componenti necessari per il funzionamento e da una dotazione che cambia a seconda dell’ampiezza della casa; inoltre, per gli impianti elettrici nuovi, la norma fissa tre livelli qualitativi. Va anche detto che l’impianto elettrico è regolato dalla norma Cei 64-8 e dalla variante V3 del 2011 alla norma stessa, con la quale vengono dettate le regole precise sui limiti minimi prestazionali degli impianti elettrici per le nuove installazioni.

Il primo aspetto da segnalare è che la potenza contrattuale impegnata, fornita al privato dall’azienda elettrica prescelta, viene diversificata in base alla superficie della casa: 3 kW (valore minimo per superfici fino a 75 mq) e 6 kW (valore minimo per superfici oltre i 75 mq). Anche se i valori indicati non verranno del tutto impiegati, l’impianto elettrico deve essere predisposto per accettare almeno queste potenze impegnate.

Per quanto riguarda invece gli impianti elettrici esistenti, in genere dimensionati per 3 kW di potenza impegnata secondo la vecchia prassi, nel caso ci sia un utilizzo superiore di energia elettrica all’interno dello spazio domestico si può incrementare l’utenza da 3kW a 4,5 kW o addirittura a 6 kW, tramite richiesta al gestore.

Se ti stai chiedendo da dove partire, la risposta è dal centralino. Il centralino di nuovo tipo è più grande rispetto ai vecchi modelli e deve avere un interruttore generale e almeno due di quelli differenziali. Il numero di linee dipende invece dai mq della casa e dal livello di impianto adottato. Da quello generale, con il contatore per la misurazione dei consumi, si snodano i fili conduttori che portano al centralino singolo (cioè il quadro elettrico dell’unità abitativa) posto all’interno della casa, solitamente posizionato vicino al vano della porta di ingresso. Questo centralino contiene i vari interruttori magnetotermici e l’interruttore differenziale detto “salvavita”. Oltre a questa, che è la parte per così dire di comando, un impianto elettrico domestico è formato anche da:

  • Prese per l’attacco dei vari elettrodomestici;
  • Interruttori semplici o composti per comandare i punti luce;
  • Un sistema di messa a terra dell’impianto nella sua totalità (il conduttore di terra va sempre portato all’interno del centralino).

I “circuiti” in casa

A partire dal quadro, l’impianto elettrico di un appartamento viene diviso in tre “circuiti”:

  • A 16 Ampere per le prese;
  • A 10 Ampere per le luci e un circuito per l’alimentazione;
  • A 12V per i circuiti di chiamata (come ad esempio l’allarme sonoro che va messo in bagno).

Le prese saranno posizionate a muro a un’altezza di 30 cm dal pavimento (110 cm nel caso di bagni e cucine), mentre gli interruttori a 110 cm dal suolo.

I cavi conduttori, in un appartamento, sono tre: uno per la fase in corrente, uno per il neutro e uno per la messa a terra.

In conclusione possiamo affermare che l’impianto elettrico, in linea generale, ha un costo di circa 50/60 euro per ogni punto luce installato. In un appartamento standard di 90 mq, costituito da circa 60 punti luce, l’importo complessivo può quindi essere stimato in 3.000/3.600 euro, esclusa Iva. Nella cifra sono compresi i materiali, i tubi corrugati, le scatole, i quadri elettrici, la manodopera e l’utile per l’impresa.


Immagine-campo-FTV-3-1280x960.jpg

15/12/2023

Noi di Alessi Lino ti abbiamo già parlato di impianto fotovoltaico e dei suoi vantaggi. La domanda che spesso però ci poniamo è: si risparmia davvero? E quanto? Scopriamolo assieme.

è difficile calcolare il vantaggio economico di un impianto fotovoltaico, infatti bisogna considerare numerosi fattori e l’analisi andrebbe effettuata per ogni specifico progetto. Ad ogni modo, ecco alcune indicazioni utili di carattere generale, per avere maggiori informazioni a disposizione nella valutazione della sostenibilità economica di un impianto fotovoltaico e sulla configurazione migliore per risparmiare sulla bolletta della luce.

Quanto si risparmia con i pannelli solari fotovoltaici?

La prima cosa che vogliamo dirti è che per poter risparmiare con il fotovoltaico bisogna considerare la dipendenza da due fattori, ovvero:

  • L’energia elettrica non prelevata dalla rete;
  • L’elettricità venduta attraverso lo scambio sul posto.

Facciamo dunque chiarezza: nel caso in cui si tratti di energia elettrica non prelevata dalla rete, il risparmio è dato dall’autoconsumo, cioè dall’utilizzo diretto dell’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici per ridurre quella prelevata dalla rete esterna, percentuale però piuttosto variabile, perché dipende da molti fattori quali la stagione climatica, la presenza di nubi, l’irraggiamento solare e l’efficienza dell’impianto installato.

Vi è anche il secondo caso, in cui oltre a coprire una parte del proprio fabbisogno di energia elettrica attraverso l’autoconsumo fotovoltaico è possibile vendere l’elettricità al GSE (Gestore Servizi Energetici) e beneficiare di un conguaglio attraverso lo scambio sul posto.

Detto questo, andiamo a capire quanto si risparmia con il fotovoltaico in bolletta.

Devi sapere che aggiungendo un sistema di accumulo all’impianto fotovoltaico è possibile immagazzinare parte dell’energia prodotta e non consumata immediatamente. In questo modo si può aumentare la percentuale di autoconsumo, sfruttando meglio l’elettricità prodotta dai pannelli per coprire il proprio fabbisogno elettrico, riducendo al contempo la quota di energia elettrica ceduta alla rete e remunerata mediante lo scambio sul posto.

Quindi si tratta di un vantaggio a tutti gli effetti: è più conveniente consumare l’energia elettrica del fotovoltaico che cederla alla rete, poiché la compensazione copre appena il 70% dei costi sostenuti per l’elettricità. Il risparmio effettivo dipende dalla percentuale di autoconsumo media che si riesce a raggiungere, ad ogni modo consideriamo di arrivare al 50% di autoconsumo e di spendere 10.000 euro per il fotovoltaico da 3 kW con accumulo da 4,8 kWh.

Si tratta in questo caso di un risparmio in bolletta che sale fino a 750 euro l’anno, con un compenso del GSE di 150-300 euro, per un beneficio economico complessivo di 900-1.050 euro l’anno; quindi è possibile recuperare la spesa in circa 9-11 anni, mentre usufruendo dello sconto in fattura del 50% si può ammortizzare l’investimento iniziale in 4-5 anni.

Quindi, la convenienza dell’accumulo dipende dalla possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali, oppure dal livello di autoconsumo che si riesce ad ottenere. Con una percentuale del 70% di autoconsumo il risparmio annuale arriva a 1.200-1.350 euro l’anno, quindi la spesa si recupera in 7-8 anni, mentre con lo sconto in fattura del 50% si rientra in 3-4 anni.

In conclusione, quanto si risparmia con il fotovoltaico? Il risparmio che si può ottenere con un impianto fotovoltaico dipende da molti fattori, ed è per questo motivo che bisogna rivolgersi a dei professionisti qualificati e richiedere uno studio preliminare approfondito. Infatti devi sapere che ad incidere sulla convenienza economica del fotovoltaico, sono anche altri fattori, come l’efficienza energetica dell’immobile, le abitudini di consumo e il tipo di impianti utilizzati in casa per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.

Il nostro consiglio ultimo è quello di investire in un impianto fotovoltaico di qualità e ben dimensionato, in grado di garantire prestazioni elevate per massimizzare il rendimento e il risparmio in bolletta.


20220906_131317-1280x577.jpg

10/11/2023

Di certo anche tu hai sentito parlare di impianto fotovoltaico e magari sei tra coloro che si sono chiesti se sia davvero così utile installarlo a casa. Ed è proprio pensando a chi come te si sta ponendo questa domanda, che noi di Alessi Lino vogliamo parlartene in questo articolo.

Ma procediamo con ordine per fare chiarezza.

Impianto fotovoltaico: cos’è e come funziona

Quando si parla di impianto fotovoltaico si fa riferimento ad un sistema che ha la capacità di convertire la luce solare in energia elettrica attraverso l’utilizzo di pannelli solari che, a loro volta, sono composti da celle fotovoltaiche che generano una corrente continua quando colpiti dalla luce del sole.

È proprio durante il giorno, con il sole, che l’impianto fotovoltaico produce energia elettrica che può essere consumata direttamente in casa, riducendo la dipendenza dalla rete di distribuzione elettrica. Quando il sole tramonta e l’impianto fotovoltaico smette di produrre energia, la casa continuerà a consumare energia accumulata durante il giorno, dalla rete di distribuzione.

Fatta questa premessa, andiamo a vedere perché scegliere di installare un impianto fotovoltaico a casa nostra e quali sono i vantaggi.

  • Risparmio in bolletta: installare un impianto fotovoltaico a casa tua, significa dare un taglio secco alle proprie spese per la corrente elettrica! Proprio come dicevamo prima, i pannelli sfruttano l’energia dei raggi solari e la trasformano in elettricità, il che significa far funzionare i propri elettrodomestici senza spendere in bolletta;
  • Impatto ambientale: utilizzare un impianto fotovoltaico, che sfrutta l’energia del sole, vuol dire non produrre nessun tipo di inquinamento. Quindi, installare un impianto fotovoltaico, significa azzerare le emissioni di CO2 nell’ambiente e combattere in prima linea la lotta al riscaldamento globale;
  • Energia green: impianto fotovoltaico è sinonimo di produzione energetica green: l’energia del sole infatti, non solo è disponibile in qualsiasi momento, ma è anche rinnovabile e sfruttabile per sempre;
  • Addio costi di manutenzione: hai capito proprio bene: un impianto fotovoltaico non richiede una manutenzione frequente, quindi ciò che dovrai fare è assicurarti che i pannelli siano puliti e quindi sempre in grado di produrre energia elettrica;
  • Usura stop: essendo un impianto statico, non soggetto a movimento, il fotovoltaico è scarsamente soggetto ad usura. L’unica cosa di cui dovrai preoccuparti è la pulizia e la sostituzione dell’inverter, necessario per convertire l’energia solare in elettrica, che va cambiato dopo una decina d’anni;
  • Energia indipendente: fotovoltaico è sinonimo di ridotta importazione di materie prime per produrre energia, ma non solo. Se si utilizza un sistema di accumulo a batteria, l’indipendenza energetica dai fornitori tradizionali di energia non sarà più un sogno;
  • Valore immobiliare più alto: ebbene si, un immobile energeticamente indipendente ha un prezzo commerciale senza dubbio più elevato. Quindi, qualora decidessi di mettere sul mercato casa, potrai chiedere un prezzo più alto;
  • Incentivi fiscali sul fotovoltaico: infine, non per importanza, non dimentichiamo gli incentivi fiscali: quello che tra i vantaggi di un impianto fotovoltaico è senza dubbio il più rilevante. Grazie al Decreto Rilancio gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo sono oggetto di una importante agevolazione, grazie al Bonus Casa e al Superbonus 110%. Il Superbonus 110%, prorogato fino al 2023 nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, prevede l’aliquota di detrazione pari al 110% delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022. Questo bonus è usufruibile per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, tra cui proprio l’installazione di impianti fotovoltaici. Il bonus viene erogato sotto forma di detrazioni fiscali da ripartire in cinque quote annuali e si calcola moltiplicando il costo complessivo dell’intervento per il 110%.

In conclusione quindi, installare un impianto fotovoltaico può essere davvero vantaggioso; inoltre, abbinandolo ad altri impianti, come ad esempio un sistema di accumulo a batteria, si possono massimizzare i suoi benefici, perché l’elettricità prodotta dai pannelli viene immagazzinata e può essere usata in un secondo momento.


Alessi Lino

Impianti elettrici, idraulici e di condizionamento.
02 603900

amministrazione@alessilino.it

Dove siamo



Sede legale ed operativa: Via Filippo Baldinucci 3/C – 20158 Milano

Capitale Sociale €. 15.000,00 i.v. – Partita IVA 13376590157

Codice fiscale e numero iscrizione Registro imprese di Milano n. 13376590157

REA n° 1643927